Chi sono?
Mi chiamo Amos e solitamente quando mi presento vengo fermato subito a questo punto.
«Sei straniero?» «Al momento no».
«Amos non era un profeta? Hai questo nome per via della religione?»
«No, o meglio si, Amos era un profeta ma la religione con il mio nome non centra nulla. Mi chiamo così per due motivi: il primo, scontato, è che il nome l’hanno scelto i miei. Il secondo è che lo scelsero perché nei giorni antecedenti il mio arrivo i Tg nazionali dettero la notizia dell’arresto di un qualche famoso ladro di nome Amos. A quanto pare queste quattro lettere buttate apparentemente a caso gli piacquero. Non nego che dall’adolescenza in poi iniziò a piacere parecchio anche a me. Il nome dico, non la professione di ladro».
Ma torniamo a noi, dove eravamo rimasti? Ah si, sono Amos, e no, non sono spagnolo, anche se la Spagna è una mia grande passione. A 21 anni lasciai il lavoro perché qualcosa dentro di me mi diceva che dovevo andare nella penisola Iberica. Ci rimasi poco più di un mese e ci combinai ancora meno, ma capii due cose: che non potevo passare tutta la vita a fare lavori che non mi piacevano, e che volevo viaggiare.
La Spagna è rimasta una grande passione, così come il Sud America, l’Asia, il calcio, gli autobus sgangherati, i posti disordinati e la gente semplice.
Amo i luoghi dove non viene curata l’apparenza, gli usi e i costumi di altre culture e la semplicità della gente che sopravvive con poco ma che col suo sorriso sa regalare tanto. Se un posto è bizzarro, caotico e pieno di cianfrusaglie, è proprio li che voglio infilarmi. Di una casa a me non interessa la facciata con l’ingresso in ordine e tutte le cose al loro posto, a me interessa il retro, dove c’è il caos, il disordine e tutto è ammucchiato; lì secondo me trovi la vera essenza di chi la abita.
Ho 28 anni e sono ancor lontano dal sapere quale sia la mia strada. Mentre provo a capirlo, tra un lavoro e l’altro e qualche università, appena ho la possibilità metto lo zaino in spalla ed esco fuori nel mondo.
Da qui è nata l’idea di creare questo blog con lo scopo di raggruppare in un solo “luogo” le mie passioni: il viaggio, la scrittura e la fotografia; più o meno in quest’ordine.
In verità del blog ha ben poco, non ci sono consigli sui migliori ristoranti, sulle cose da fare in una città o il posto più economico dove dormire.
“Fuori nel Mondo” è un luogo dove farsi due risate e dove emozionarsi parlando di viaggi vicini e lontani. Dove lo scopo stesso del viaggio non è guardare più cose possibili e tornare, ma osservare e vivere frangenti di vita ed esperienze racchiusi talvolta in un’avventura, un paesaggio, una conversazione o negli occhi di una persona e renderne partecipe gli altri, cercando di cambiare la propria mentalità e abbattendo i muri. Storie per quanto possibile non ancora sentite o lette, che difficilmente si incontrano sui percorsi più battuti. Racconti, usanze e incontri di persone distanti dalla nostra realtà, che a forza di viverla ci si fa l’abitudine e si finisce per pensarla come la più giusta, e unica esistente.
Messa giù così può sembrar anche interessante e profondo, ma di bugie ne è pieno il mondo quindi ti invito a leggere i racconti sul sito e a darmi la tua opinione.
Per farti un’idea ancora più precisa di me qui trovi la lista delle 100 cose che vorrei fare prima di morire. Qui invece ci sono 3 buoni motivi per non leggere questo blog.
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