Dirigersi verso ovest, lasciandosi Marrakech e la sua piazza alle spalle, significa attraversare verdi pianure che disegnano infiniti orizzonti carichi di forza e di nuvole che dall’oceano Atlantico penetrano nell’entroterra. A bordo strada di tanto in tanto isolati pastori scrutano le loro pecore mentre, a qualche centinaio di metri di distanza, stanchi asini parcheggiati un po’ qua un po’ la attendono solo di far ritorno a casa.
Una lunga e quasi del tutto rettilinea striscia di asfalto in poco più di due ore vi porterà a quella che probabilmente è la città con più soprannomi del mondo: Essaouira. Potete trovarla sotto il nome de la città del vento o la ben disegnata o ancora la città bianca.
Dato che ognuno sembra possa aggiungerle un soprannome, io ci attacco pure la città dei gatti. Chi c’è stato può comprendere.
Ecco quindi Essaouira in 10 foto:
N.B. Capirai di esser quasi arrivato a destinazione quando vedrai degli alberi d’Aragan ricoperti da capre (trovi la foto qui). Generalmente questi mammiferi salgono spontaneamente per nutrirsi dei frutti di questa pianta ma in questa zona qualche astuto mandriano, per ricavarne qualche spicciolo in cambio di una foto, si preoccupa che nessuna capra rimanga a terra.
Puoi vedere le foto in alta qualità qui.
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