16 ottobre 2019

Sono le 18:00 e il cartello affianco a me dice che mancano 576 km per arrivare ad Ushuaia, l’arrivo ipotizzato di questo viaggio non pianificato. Tira un forte vento e il freddo se ne approfitta per incunearsi tra gli indumenti e le ossa.
Con 5 passaggi sono riuscito a lasciare El Calafate e a raggiungere Río Gallegos ma ora la fortuna si è presa una meritata pausa. Sono passate 4 ore e nel frattempo sono diventato parte della steppa che mi circonda. Come una delle tante cartacce disseminate nei dintorni sembro apparire invisibile alle persone che transitano su questo lembo di asfalto. Il sole, intanto, si accinge a percorrere l’ultima discesa per lasciar lavorare la luna e devo fare una scelta.

Devo capire dove passare la notte e l’indecisione danza tra due ballerine molto insolite. La prima ha un nome, Mathias, ma non so molto altro. Un paio d’ore fa questo sconosciuto è entrato in scena in bicicletta dandomi il proprio numero di telefono per offrirmi, a detta sua, un letto e un pasto caldo. Due minuti sul palcoscenico della strada e poi via a pedalare nel quartiere fatiscente.
La seconda opzione è piazzare la tenda nei dintorni della grande rotatoria dove mi trovo, ma da circa un’ora un manipolo di uomini ha parcheggiato le proprie auto nel mezzo portando dei pneumatici e incendiandoli per qualche protesta a bordo strada.
Come un pendolo mosso dalla necessità oscillo da un’ipotesi all’altra, tra il mettermi nelle mani di un estraneo o il dormire nei pressi di una nube tossica e di una ribellione che non so quale piega prenderà.

I minuti scivolano via velocemente e il sole è sempre più basso, è giunta l’ora di decidere. Non finisco di comporre il messaggio sul cellulare che una macchina inchioda davanti a me.
Graziella e Vittoria mi tolgono ogni dubbio e mi lasciano due ore dopo in Cile ad accampare nel mezzo del nulla in compagnia dei bramiti dei guanacos e vicino allo scheletro di uno di loro. L’indecisione è alle spalle così come l’Argentina.
Lo stretto di Magellano è a soli 16km, il vento si è fermato e la notte è ovunque.
E mi sento vivo, e mi sento felice.